Autore: Stefano Menis
Regia: Federico Scridel
Assistente alla regia: Riccardo Iellen
Effetti sonori: Leo Virgili
Genere: commedia
Anno: 2021
Lingua: italiano
Produzioni
B.A.R.
Un bar di paese, come ce ne sono tanti in Italia, il titolare apre la porta ai suoi clienti e alle loro personalissime storie. Il bar non è solo un luogo fisico ma anche, o soprattutto, un luogo dell’anima, un confessionale laico laddove l’oste celebra il rito della bevanda. Una carrellata di personaggi che attraversa la scena mentre attraversa le vite degli altri. Molto probabilmente qualcuno di loro lo avete già incontrato.
Il progetto B.A.R. è iniziato circa due anni fa da un desiderio (forse una necessità) di alcuni attori del circuito A.T.F.: lavorare ad un progetto nuovo mettendo insieme l’esperienza e il talento di attori provenienti da diverse compagnie affiliate all’Associazione Teatrale Friulana. Per l’occasione è stato chiesto al drammaturgo Stefano Menis un testo che si prestasse allo scopo, tra le varie proposte è stato scelto B.A.R., testo sul quale il gruppo ha lavorato sotto l’esperta guida di Federico Scridel (attore professionista dal 2002) apportando modifiche, tagli e aggiunte grazie alle improvvisazioni fatte sul testo.
Gli attori si sono cimentati in un nuovo modo di approcciare la creazione teatrale, un modo fortemente attivo nel quale dovevano essere i primi a proporre una maniera per recitare una scena senza aspettare le direttive del regista.
Con: Adriano Sabotto, Andrea Braida, Lisa Pericoli, Anna Pia Bernardis, Valeria Murianni, Irene Missera, Donatella Ferrante, Valdi Tessaro, Riccardo Trevisan, Marco Gallo
Lo spettacolo è stato realizzato a:
– Auditorium Comunale di Lestizza (24/10/2021)
– Auditorium Concordia di Pordenone (27/02/2022)
– Flumignano (02/07/2022)
– Arena San Gregorio di Pordenone (12/07/2022)
– Castello Alimonda di Sagrado (16/07/2022)
– Auditorium di Pagnacco (30/09/2022)
– Teatro Margherita di Tarcento (08/10/2022)
– Teatro Comunale di Camino al Tagliamento ( 19/11/2022)
– Auditorium Comunale di Rivignano (26/11/2022)
– Teatro Don Bosco di Rauscedo (27/11/2022)
– Teatro Nuovo Tajedo (16/12/2022)
– Auditorium di Codroipo (11/01/2023)
– Teatro San Giorgio di Udine (26/02/2023)
– Auditorium Aldo Moro Cordenons (11/03/2023)
– Auditorium di Pozzuolo (06/05/2023)
– Sala Consiliare di Trasaghis (20/05/2023)
– Sala Canciani di Ragogna (29/10/2023)
– Teatro Miotto di Spilimbergo (18/11/2023)
– Sala parrocchiale di Blessano (01/12/2023)
– Sala Ricreativa “Don Aldo” di Castions delle Mura (17/12/2023)
– Enemonzo (03/02/2024)
– Muzzana del Turgnano (23/03/2024)
Ph. Matteo Coda
La Cragne
Spettacolo teatrale consigliato ad un pubblico adulto.
Una scena apparentemente spoglia, illuminata sapientemente e con la profondità data da una originale proiezione sul fondale scuro, fa da contenitore ai due protagonisti di una storia narrata sul filo dei ricordi. L’amicizia, i successi sportivi, le esagerazioni , le donne e purtroppo “la cragne”. Dal ritrovarsi imprevedibilmente davanti ad un televisore che trasmette una partita fluiscono scherzi da spogliatoio , provocazioni , risate, bevute e rivendicazioni. Uno scontro tra due modi di affrontare le conseguenze di un sistema sportivo truccato, tra il desiderio di vendetta contro un destino malevolo che paralizza i movimenti e il tentativo di minimizzare e continuare a goderne i frutti. Non si tratta però di una descrizione del bene e del male, ma di uno scavare nella psicologia di chi ha visto il funzionamento di questa macchina infernale e vuole vendicarsi per essersi rovinato in essa. Un dialogo in crescendo tra i due attori, che portano in scena la loro sofferenza fisica e la tragicità delle ore trascorse in quella stanza oscura.
Con: Tiziano Cossettini e Pauli Nauli
Voce telecronaca: Corrado Della Libera
Lo spettacolo è stato realizzato a:
– Sala teatrale di Ragogna (30/02/2021 e 02/10/2021)
– Tetro A. Ristori di Cividale (17/10/2021)
– Auditorium Comunale di Travesio (23/10/2021)
– Casa della Gioventù di Buja (13/11/2021)
– Teatro Miotto di Spilimbergo (28/11/2021)
– Sala Teatrale di Castions delle Mura (05/12/2021)
– TeatrOrsaria di Orsaria (14/05/2022)
– Corte di Palazzo Morpurgo di Udine (17/07/2022)
– Auditorium di Codroipo (26/11/2022)
– Auditorium di Dignano (18/02/2023)
– Teatro San Giorgio di Udine (03/03/2023)
– Auditorium di Pozzuolo (13/05/2023)
Ph. Matteo Coda
Spettacolo teatrale consigliato ad un pubblico adulto.
Una scena apparentemente spoglia, illuminata sapientemente e con la profondità data da una originale proiezione sul fondale scuro, fa da contenitore ai due protagonisti di una storia narrata sul filo dei ricordi. L’amicizia, i successi sportivi, le esagerazioni , le donne e purtroppo “la cragne”. Dal ritrovarsi imprevedibilmente davanti ad un televisore che trasmette una partita fluiscono scherzi da spogliatoio , provocazioni , risate, bevute e rivendicazioni. Uno scontro tra due modi di affrontare le conseguenze di un sistema sportivo truccato, tra il desiderio di vendetta contro un destino malevolo che paralizza i movimenti e il tentativo di minimizzare e continuare a goderne i frutti. Non si tratta però di una descrizione del bene e del male, ma di uno scavare nella psicologia di chi ha visto il funzionamento di questa macchina infernale e vuole vendicarsi per essersi rovinato in essa. Un dialogo in crescendo tra i due attori, che portano in scena la loro sofferenza fisica e la tragicità delle ore trascorse in quella stanza oscura.
Con: Tiziano Cossettini e Pauli Nauli
Voce telecronaca: Corrado Della Libera
Lo spettacolo è stato realizzato a:
– Sala teatrale di Ragogna (30/02/2021 e 02/10/2021)
– Tetro A. Ristori di Cividale (17/10/2021)
– Auditorium Comunale di Travesio (23/10/2021)
– Casa della Gioventù di Buja (13/11/2021)
– Teatro Miotto di Spilimbergo (28/11/2021)
– Sala Teatrale di Castions delle Mura (05/12/2021)
– TeatrOrsaria di Orsaria (14/05/2022)
– Corte di Palazzo Morpurgo di Udine (17/07/2022)
– Auditorium di Codroipo (26/11/2022)
– Auditorium di Dignano (18/02/2023)
– Teatro San Giorgio di Udine (03/03/2023)
– Auditorium di Pozzuolo (13/05/2023)
Ph. Matteo Coda
Artisti a Tavolino
Autore: allievi del laboratorio di elaborazione del personaggio
Regia: Daniela Zorzini
Genere: monologhi per gallerie d’arte
Anno: 2018
Lingua: italiano
– Cividale del Friuli, Galleria Corte Quattro (6 Luglio 2018)
– Udine, Cortile Palazzo Mantica (26 Luglio 2018)
Une dì e une gnot
Franco è un giovane uomo che vive nell’indolenza e nel consumo esagerato di tutto quello che porta all’oblio della coscienza. Maja, è la donna che lo spingerà nel baratro, ma sarà il “dotôr”, un affarista senza scrupoli che spingerà Franco ad un’azione tremenda e per la quale sarà l’unico a pagare. Su tutti, lo sguardo malinconico di un barista, uno straniero enigmatico, un pensatore, a cui è affidato il compito di ammonirci sulla necessità di “ascoltare e pensare”. Per tentare di capire.
Con: Riccardo Trevisani, Lisa Pericoli, Valdi Tessaro, Borislav Vujnovic
Daria Miani, Paolo Sartori
Produzioni non più disponibili
Mari Aghe
Autore: Franca Mainardis
Regia: Daniela Zorzini
Anno: 2010
Lingua: friulano
Conte, filastrocche, canzoni: Mauro Tubetti (Dj Tubet)
Assistente alla regia: Anna Dolores Pellegrino
Direzione di scena: Claudio Mezzelani
Scenografie: Claudio Mezzelani
Costumi: Dina Chiarandini
Trucchi: Anna Pia Bernardis
Coreografie: Fabiana Dallavalle, Marta Massarutti
Scelte musicali: Daniele D’Arrigo
Disegno luci: Paolo Sartori
E’ primavera e non piove da mesi, i bambini (frutaçats) giocano nel cortile. Nel prato la margherita (margarite di prât), il fiore del tarassaco (flôr di tale), la rosa canina (garoful di strie) e il gels (morâr) assetati implorano un po’ d’acqua!
Più in la’ la Madre Acqua (Mari Aghe), la madre di tutte le acque, manda ad uno ad uno i suoi figli nuvoletta di nebbia (nulut di fumate), chicco di grandine (grignel di tampieste), fiocco di neve (floc di nêf), spruzzatina di brina (sclipigne di gilugne), gocciolina di pioggia (gotute di ploe) in aiuto delle piante.
Ma è tutto inutile, finchè a Mari Aghe viene una brillante idea….
Con: Giuliana D’Agostini, Loredana Bortolin, Flavia Del Torre, Chiara Pasqualini, Pierpaolo Mattiussi, Anna Toppano, Valdi Tessaro, Rosy Pasquali, Daniele Copetti, Flavia Mascherin, Marco Carlini, Loris Tulisso, Mauro Tubetti, George e Morgan.
Danzatrici: Federica Bagioli, Cristina Bertoni, Martina De Prato, Greta di Marco, Asia Masotti, Silvia Pilosio, Cristina Totis, Anna Ziraldo
Cuatri Rais a Briscule
Autore: Luciano Rocco
Regia: Andrea Chiappori
Anno: 2003
Lingua: friulano
Traduzione in friulano: Gianni Gregoricchio
Assistente alla regia: Tiziana Novello
Responsabile di produzione: Paolo Tosolini
Supervisione: Renzo Lavia
Scenografie: Claudio Mezzelani
Scenografo realizzatore: Andrea Mezzelani
Costumi: Anna Maria Parpinelli, Elena Pin, Lucia Peressin
Trucchi: Anna Pia Bernardis
Musiche: Alessandro Maschio
Progetto luci: Pino De Stefano
Luci: GTC Le scuelute
Fotografia: Stefano De Carne
Grafica: Michele Ceolan
Un giorno come gli altri in una casa di riposo scandito da ferrei ritmi organizzativi spesso insensibili e irrispettosi delle esigenze degli ospiti. Attorno ad un tavolo scaturisce a poco a poco, col pretesto di una partita a briscola, il disagio esistenziale di quattro vecchi amici ex attori. Il loro dialogo è pieno di ironia, i loro occhi sono pieni di una voglia di ridere quasi fanciullesca, ma sotto sotto…
Ruggero, in assonanza col suo nome, esprime quasi con violenza la sua rabbia di abbandonato; Toni, il più tollerante, placa il malcontento con comica commiserazione ripetendo ogni qual volta si renda necessario: “…vecchi siamo, vecchi…”; Elia, amaramente rassegnato, considera lucidamente la situazione; Otello cerca di sdrammatizzarla prendendosi bonariamente gioco della sorte.
A fare da contrappunto alla partita intervengono altri personaggi, Rodolfo, uno stralunato logorroico; Emilia, sognatrice recidiva; Aurelia, assistente legnosa ed eternamente “orante”; Mariangela, direttrice manager.
La nostalgia dei quattro per i bei tempi passati viene acuita nel momento in cui un gruppo di giovani teatranti arrivano nella casa di riposo per allestire uno spettacolo per gli ospiti. I ricordi dei vecchi attori si incarnano sul palcoscenico divenendo realtà, ma ogni bel sogno è destinato a svanire…
Note di regia: Può sembrare un vantaggio rappresentare una commedia di Luciano Rocco avendolo conosciuto bene, ma non è così, soprattutto con la consapevolezza che molte persone dentro e fuori l’ambito teatrale lo hanno vissuto sia come scrittore che come uomo. Ho fatto in modo di rispettare e trasmettere quello che ho respirato di Lui e del messaggio contenuto nei Suoi scritti: quella grande curiosità verso il teatro e soprattutto verso l’interiorità, spesso sofferente, degli “uomini” che ha fatto rivivere dietro una maschera ed un linguaggio fatti di apparente comicità. Rocco rappresenta storie di oggi o dell’immediato trascorso, vissute da personaggi così veri e ricchi di sentimenti, osservati senza alcun occhio giudicante, ma che, con la loro ironia gustosa e comprensibile a chiunque, e con le loro inquietudini interiori, ci fanno divertire, am allo stesso tempo riescono a toccarci l’anima. Questo…il motore dello spettacolo, l’osservazione delle dinamiche che fanno agire e reagire gli attori “vestiti” nei personaggi di Rocco, con tutti i contrasti caratteriali e generazionali che li fanno vivere. Nota: quasi tutti i personaggi della commedia esistono o sono vestiti veramente. Fortunatamente non sono ancora in età da “casa di riposo”.
Con: Bruno Bergamasco, Egidio De Paoli, Vanni Pauluzzo, Renzo Lavia, Paolo Tosolini, Gina Serravalle, Mara Bergamasco, Gloria Plazzotta, Giulio Virgili, Michele Ceolan, Gioia Adamo, Andrea Romanelli e Annachiara Nerboni
Caino
Autore: Luigi Candoni
Regia: Massimo Somaglino
Anno: 2002
Lingua: friulano
Assistente alla regia: Viviana Staffuzza
Scenografie: Claudio Mezzelani
Costumi: Michela Delle Donne
Musiche: Ferruccio Merisi e Claudio Mezzelani
Luci: Lorenzo Ferrigutti, GTC Le scuelute
Attrezzisti: Ilario De Nardo, Enzo Spadavecchia
Fotografia: Stefano De Carne
Delegato di produzione: Dorino Regeni
Caino – strissant vie pe gnot è stato rappresentato per la prima volta al Teatro Palamostre di Udine nel mese di maggio 2002.
Domande di regia: Chi è il Blanc? Chiè, che arriva nell’ex valle dell’Eden, nella discarica dell’umanità, nella pattumiera della terra, nella prima casa del mondo…(nell’ultima casa del mondo…), là dove “la fin a dà la man al principi”, chi è?E’ lo straniero Lo sconosciuto, l’inaspettato? Da dove arriva?Perché non è rimasto a casa sua?E dov’è, casa sua? In un altro luogo o in un altro tempo?Fuori o dentro?
E poi, cosa viene a fare? E’ portatore di pace, di guerra, di benessere o di disturbo? E come verrà accolto, dai primi (ultimi) abitatori del mondo-discarica: tesi a difendere dai pericoli la loro piccola comunità, regolata dalla violenza, dal vizio, dall’inganno, dalla paura. Sa egli cose che loro non sanno? E’ affascinante, esotico, bello? E’ pericoloso?
Mette in crisi i rapporti? Costringe ad analizzarsi, a ripensarsi, a progredire? Chi lo manda? Quanto si fermerà? E quando sarà andato via, tutto resterà come prima? Avrà lasciato tracce? Come la racconteranno questa storia alle nuove generazioni, gli abitanti del pattume?
Domande per il mondo di oggi da un testo di trent’anni fa.
Con: Sarah Chiarcos, Maria D’Agostinis, Elisa Norio, Ugo Orsettigh, Tommaso Pecile e Luca Zalateu
Lis Olmis di Bertrant
Autore: Pietro Biasatti
Regia: Ferruccio Merisi
Anno: 1998
Lingua: friulano
Maestra di danza: Nilla Patrizio
Maestro d’armi: Massimo Malipiero
Assistente alla regia: Franco Ferrante, Grianfranco Milillo, Paolo Rota
Direttore di scena: Claudio Mezzelani
Scenografie: Claudia Contin, Claudio Mezzelani, Ilario De Nardo
Costumi: Claudia Contin, Rita Del Zotto, Filippo Guggia
Musiche: Ferruccio Merisi e Claudio Mezzelani
Luci: Ferruccio Merisi e Claudio Mezzelani
Collaborazioni tecniche: G.A.D. Quintino Rochi e Compagnia Sipario!
Lis olmis di Bertrant è stato rappresentato per la prima volta il 6 marzo 1998 al Teatro Palamostre di Udine.
Qui di seguito, ad esemplificazione del lavoro svolto, riportiamo un commento di critica d’arte ad opera di Pietro Biasatti: “C’è come un senso di colpa collettivo che grava sulla tradizione storica di questa nostra terra, che pesa ancora sulla coscienza di chi ha ereditato il patrimonio culturale del Friuli: l’aver assassinato il Patriarca Bertrando, il Beato. Levento si colloca in quella secolare rissosità che aveva trasformato le città e le campagne del Friuli in focolai continui di guerra civile sino a quella “crudel Zobia Grassa” del 1511, quando Udine fu ridotta ad un macabro macello. Ho voluto ritornare a quella memoria non con la curiosità dello storico, ma con la perplessità di chi guarda al suo presente e lo confronta con il suo passato. E ho reso protagonisti di questa ricerca i giovani curiosi (i pellegrini), lo studente che collabora col maestro (il giovane), i giovani amanti, i giovani impegnati in politica (i cavalieri), i giovani che reagiscono violentemente alla violenza come coloro che fuggono altrove stanchi della violenza”.
Con: Danilo D’Olivo, Fabiano Dassi, Enzo Mezzelani, Enzo Spadavecchia, Marco Fumarola, Alessandro Brunello, Igor Vogrig, Valdi Tessaro, Francesco Chiavon, Lara Patrizio, Bettina Carniato, Chiara Ferrin, Rosanna Missana, Patrizia Isoli, Rosalina Micoli, Maria Grazia Passon, Daniela Petris, Elena Scaini, Gina Serravalle, Anna Pia Bernardis, Stefania Comisso, Tullia De Cecco, Flavia Del Torre, Lorena Marangone, Anna Toppano, Paolo Cecere e Savino Pajani