Zerotraccia

Zerotraccia

Responsabile: Bigotto Erica

Via Francesco Placereani, 20
33033 – Codroipo (UD)

320 9650016

segreteria@zerotraccia.it

L’Associazione Zerotraccia Teatro APS si costituisce nel gennaio 2020 come evoluzione indipendente del progetto “Teatrando” della Scuola di Musica di Codroipo, creato già nel 2013 in seguito alla richiesta di alcune famiglie, insegnanti e bambini che avevano partecipato a laboratori teatrali nella scuola primaria e desideravano proseguire ed approfondire questa esperienza.
Ad oggi, Zerotraccia conta oltre 100 soci di cui 90 iscritti ai laboratori di teatro, suddivisi anagraficamente in sei gruppi e propone corsi per ragazzi a partire dagli otto anni (terzo anno della scuola primaria) fino all’età adulta e produzioni teatrali con uscite programmate all’interno della Federazione Italiana Teatro Amatoriale.
Durante l’anno, in corrispondenza con il calendario scolastico, si svolgono con regolarità i corsi/laboratori nei quali vari gruppi sono seguiti da un team di educatori coordinati dalla regista e attrice Aguzzi Monica, che dell’associazione è il Direttore Artistico. Per l’educazione dei gruppi dei più piccoli dallo scorso anno è iniziata la collaborazione attiva di alcuni giovani associati che hanno alle spalle oltre 10 anni di scuola teatrale e che hanno voluto mettersi personalmente in gioco per trasmettere l’esperienza da loro già vissuta. Sono inoltre entrate a far parte del team insegnanti la regista e attrice Daniela Zorzini, che ha avviato un corso per bimbi delle scuole primarie e uno serale per adulti, e la cantante Sara Della Mora, che collabora con i giovani lavorando principalmente sulla vocalità.
L’Associazione organizza solitamente due rassegne teatrali all’anno: “Metti Una Sera a Teatro” in primavera al teatro Benois De Cecco di Codroipo e “Teatro in Corte” in estate nello spazio di Corte Bazàn a Goricizza di Codroipo.
Durante l’anno molti sono gli inviti a vari eventi e rassegne, alcuni ricorrenti come la per noi storica partecipazione a “Furlanadis” al Teatro Plinio Clabassi di Sedegliano in autunno, o la Fiera di San Simone a Codroipo dove da due anni proponiamo lo spettacolo/visita guidata al Campanile di Codroipo dal titolo “DALL’ALTO”, altri all’interno delle varie iniziative di teatro amatoriale in Regione
che ci hanno portato ad esempio sui palchi di San Vito al Tagliamento, Rauscedo, Cordenons, Pordenone, Bertiolo, Talmassons, Varmo. Lo scorso 25 novembre abbiamo partecipato con lo spettacolo GiuRo Sarà per Sempre al Progetto RispettAMI dell’I.T. A. Zanon di Udine, in occasione della giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne.
Abbiamo partecipato ad un concorso regionale indetto dalla Federazione Italiana Teatro Amatoriale della Regione Fvg, vincendo il premio come migliore attore con lo spettacolo “Salvo Complicazioni Morirò”.

Zerotraccia da due anni sta organizzando, con la collaborazione dell’Associazione Culturale Ottagono, il Palio Studentesco Teatrale di Codroipo, kermesse che ospita diversi gruppi teatrali studenteschi della regione ed offre allo spettacolo vincitore la possibilità di salire sul palco del teatro Benois De Cecco di Codroipo nell’ambito di una serata fuori abbonamento per la stagione teatrale ERT.

Spettacoli in Cartellone:

E tu, muta!

Sottotitolo

Autore:
Regia: Monica Aguzzi
Genere: commedia
Anno: 2024
Lingua: italiano
Durata (min.):

Millemosche, cavaliere senza cavallo, accompagnato dal suo fedele compare Ciabatta, incontra due
compagni dal nome quanto mai eloquente, Sfortunato e Carestia, in un giorno in cui l’alternativa per tutti
al morire di fame è quella di trovare i modi più strampalati per sopravviverle. Sul loro cammino compare
però uno strano personaggio che li invita a desinare con lui. A quella tavola il pane fresco, una minestra
calda e del buon vino faranno da contorno al racconto che quest’uomo porgerà alle loro orecchie e, visto
il coinvolgimento della sua narrazione, tale da immergerli pienamente nella storia, pare riuscirà a tener
lontano per un po’ anche il brontolio delle loro pance.
Barattare un po’ di compagnia con un piatto di minestra da offrire ai quattro morti di fame sarà un modo
per poter rileggere il proprio viaggio; un viaggio che rassomiglia a un’odissea, ma un’odissea popolana,
contadina e allo stesso tempo profondamente poetica e antica, che richiama in modo universale a un
passato comune. Un passato che chiede di essere raccontato, per confermare al narratore che tutto è
stato realmente vissuto e che solo un viaggio così intensamente e profondamente “navigato” può
infiammare chi ascolta, al punto di considerare che, forse, la cosa che conta di più è lo stesso stare bene,
“qui e ora”, assaporando del buon cibo, con un buon bicchiere di vino sospeso tra le dita, mentre si
raccontano e si ascoltano storie, le proprie che diventano d’altri e quelle d’altri che diventano proprie.
Anche da fermi, seduti ad un tavolo imbandito semplicemente di prezioso cibo e amicizia, si può
viaggiare, si può sentire il proprio cuore mutare, insieme alla percezione delle cose, a seconda di come il
viaggio si presenta.
Un susseguirsi di immagini, quadri viventi, suggestioni e respiri, suoni improvvisi e inaspettati che ogni
volta cambiano e diventano necessari al racconto e che in alcuni momenti rendono muta la ciurma, che
ascolta immersa nella vitalità del Creato e si scopre circondata da suoni, musica e canti che la Natura
stessa offre.
Nessun viaggio è un vero viaggio se non ci scopriamo in continuo mutamento, pronti ad adattarci a
nuove terre, a nuovi incontri, a nuovi mondi, nella bisaccia il desiderio profondo di tornare a casa, prima
o poi, a dare testimonianza del proprio percorso.
Il viaggio racchiude in sé anche rotte di poesia e lacrime, perdite e sorprese, solchi profondi e carezze
leggere; se non è animato dal desiderio di farsi attraversare da rotte impervie e recondite non potrà
generare cambiamenti e ricchezze. E tu muta invece, ciurma di questa nave che è il mondo e, se puoi,
ogni tanto fallo ascoltando con tutta te stessa ciò che ti circonda… al punto di scoprirti muta, incantata
ad ascoltare.

Se mi rilasso collasso

Sottotitolo

Autore: Giacomo Trevisan
Regia: Monica Aguzzi
Genere: commedia
Anno: 2022
Lingua: italiano
Durata (min.):

Una compagnia di giovani artigiani – abituati fin da piccoli a maneggiar la materia grezza, con la dote inconsapevole e visionaria di vedere in quella una vita già bella che fatta, è alle prese con una proposta folle.
La paura li prende alla sprovvista: non han studiato alla scuola delle parole fini e san poco leggere… per non parlare dello scrivere! È gente che si è ormai logorata le mani e la schiena ma che del cervello ha fatto poco uso: eseguono e non si fan punzecchiare da certe domande.
Allora perché proprio a questi folli è stato chiesto di fare uno spettacolo teatrale?
Forse perché a far gli attori, si dice, basti poco: uno spazio, un po’ di prove ed un copione dove si dichiari che non c’è d’aver paura, perché tutto è finzione e il pubblico nulla deve più temere.
Basta assicurare a chi t’ha ingaggiato che non ci sarà pagante che non creperà dalle risate. E se poi ci sarà poco da pensare, meglio ancora: nessuno vuol tornare a casa con le tasche vuote e la testa piena!
Solo che alle volte, quando meno te l’aspetti, capita che nell’essere “bestiale” si nasconda qualcosa di divino e che alcuni luoghi sian capaci d’apparir così incantevoli da restarne incantati.
Capita pure che i tuoi respiri escan come una musica armoniosa per certi orecchi fini e che a causa di certe pause inaspettate nascan silenzi pieni, troppo preziosi per essere spezzati.
Ed è così che, da ciò che pareva non prometter nulla di buono, uscirà l’inaspettata forza di una commedia vera, quella che usa le parole di un copione pieno di rattoppi per dar voce all’animo di chi racconta e render il teatro un luogo magico dove ci si può ritrovar umani.

Baldùs - La storia dell'ultimo condannato a morte in Friuli

Sottotitolo

Autore: Giacomo Trevisan
Regia:
Genere:
Anno:
Lingua:
Durata (min.):

“Viôt che ti rive il ben di Baldùs!” minacciavano le nonne di Codroipo ai nipoti più disubbidienti fino agli anni ’50 del ‘900. Dietro quel modo di dire c’è la storia vera dell’ultimo condannato a morte in Friuli, Angelo Balduzzo, che questo spettacolo racconta attraverso i monologhi di otto personaggi che hanno avuto a che fare con lui. Otto pezzi di storia, otto punti di vista e otto verità per cercare l’umanità nascosta in questa vicenda.

Angelo Balduzzo, un giovane di Codroipo, viene pilustrato (arruolato forzatamente nell’esercito asburgico) nel 1830; tornato a casa, si ritrova senza radici e senza futuro, ma con la ferma convinzione di doversi vendicare contro don Giovanni Bianchi, che crede responsabile del suo pilustramento. La sera del 29 giugno 1838 lo aspetta fuori casa uccidendoli con tre coltellate. Arrestato, processato e condannato, Angelo Balduzzo viene impiccato a Udine il primo di febbraio del 1839.

La narrazione si basa su una ricerca storica durata due anni che ricostruisce questa storia narrata a voce, di bocca in bocca, negli ultimi 150 anni. Questo spettacolo torna a raccontarla per dare vita a quella catena orale, per testimoniare la lotta dei piccoli che cercano il loro posto nella Storia, sbagliando, pagando sempre in prima persona, restando soffocati dal Potere.

Salvo complicazioni morirò

Sottotitolo

Autore:
Regia:
Genere:
Anno:
Lingua:
Durata (min.):

Descrizione spettacolo

Con: 

GiuRo, sarà per sempre!

Sottotitolo

Autore:
Regia:
Genere:
Anno:
Lingua:
Durata (min.):

Descrizione spettacolo

Con: 

Menu