Gruppo Teatro Sagrado

Gruppo Teatro Sagrado

Presidente: Fabio Miotti

Via D’Annunzio, 17
34078 – Sagrado (GO)

335 7825955

dymiot@tin.it

È un gruppo di interesse della Pro Loco Sagrado.

Ha visto la nascita con il progetto “CONTASTORIE” stimolato dal desiderio di portare lo spettacolo dal vivo nel paese di Sagrado, piccolo centro ma importante cerniera viaria e culturale fra le culture giuliane, friulane e slovene. Da qui l’impegno organizzativo della locale Pro Loco, partito nel 2012,con collaborazioni di artisti, professionisti del settore ed altre espressioni della realtà locale, coinvolgendo nostri soci con la produzione di spettacoli. Si propongono al pubblico delle “storie” mediante delle direzioni diverse ma i cui esiti si avvicinano per intercettare il bisogno di recuperare una identità e una memoria collettiva attorno alla quale costruire il concetto e l’energia di una comunità. L’intento è quello di avvicinare le generazioni, mescolando linguaggi ed approcci anche mediante un continuo feedback con il pubblico, ed in questo la vocazione di “vicinanza alle persone” di una Pro Loco può dare il giusto valore aggiunto per ottenere dei risultati.

Spettacoli disponibili:

CLELIA: Spirito spiritoso

Autore: liberamente ispirato ad opere di Italo Svevo
Adattamento di Rita Carone
Regia: Rita Carone
Genere: commedia brillante
Anno: 2023
Lingua: dialetti e parlate giuliane di varia radice
Durata (min.): 90 min con 1 intervallo

Mentre Ettore Schmitz è alle prese con la trama di una nuova commedia, la sua petulante governante lo infastidisce con continue interruzioni. Lo scrittore ha in mente un’idea e prima che essa svanisca come capita con i sogni, la vuole stendere su carta perciò si mette alla sua scrivania . Mentre scrive i suoi pensieri si materializzano sotto gli occhi dello spettatore che assisterà all’evocazione fatta dal marito della defunta Clelia. Tutto questo si svolge anche in presenza dell’amico di famiglia invitato per l’ occasione. Riusciranno i due ad avere le risposte che cercano? Tra colpi di scena e fraintendimenti forse non tutto andrà come previsto.

Con: Rosalia Pasquali, Claudio Canciani, Alan Dodd, Fabio Miotti, Rita Carone

SE QUESTO È UN UOMO

Autore: Primo Levi
Regia:
Genere: Lettura del romanzo
Anno:
Lingua: italiano
Durata (min.): 60

Primo Levi, il chimico italiano sopravvissuto all’orrore della Shoah e tornato vivo dai campi di Auschwitz,  scrisse “Se questo è un uomo” fra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947.

E’ una storia vera raccontata con la mentalità di uno scienziato  che cerca di spiegare eventi e avvenimenti, sentimenti e sensazioni che quasi nessuno è mai riuscito anche solo a ricordare o pronunciare per decenni.

Risulta sorprendente oggi come i Tedeschi siano riusciti a fare una cosa in cui la logica circondava l’orrore , il loro lavoro era svolto con tale precisione e perizia che poteva apparire ‘normale’ ma era assassinio di massa. 

In “Se questo è un uomo” l’uso della “parola” è spinto dalla necessità e dall’urgenza giungendo  ad un alto livello di estetica formale e stilistica; infatti l’uso della lingua è potente per poter esprimere quanto si vuole descrivere: l’orrore e l’abominio.

Una sola parola sbagliata  o diversa e la comprensione di chi ascolta potrebbe sfuggire.

Proprio per questo il sentimento con cui abbiamo lavorato di più nell’affrontarlo e nel scegliere i brani è stato il rispetto e la volontà di rappresentarlo in fedeltà di quanto è avvenuto e del modo in cui Levi lo dice. 

Si può pensare che il nostro narratore sia Primo Levi oppure no, ma chiunque potrà condividere i temi e le parole perché la struttura della lettura scenica resta quella del romanzo, il racconto della sua cattura… poi il tempo esplode e perde il senso, le immagini, le figure, i personaggi si accavallano in una specie di brodo, di caos, che aiuta a capire l’esperienza di chi vive in una stanchezza enorme , in una tragedia indicibile. 

La musica nel corso del recital c’è ed è molto importante,  perché, come nelle vita,  in uno spettacolo il pericolo è l’assuefazione anche dell’orrore,  quindi ci volevano alcune pause per riflettere  e la musica si aggiunge alla parola, sempre creando un’ambientazione diversa. 

“Se questo è un uomo”  di Primo Levi è un testo importantissimo perché è un esempio di letteratura necessaria, perché è uno strumento per capire il mondo intorno a noi. 

Levi scrisse “per il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi “ ; noi abbiamo voluto essere strumento e testimoni di questo.

Con la voce recitante: Fabio Miotti e la collaborazione di  Nevio Delbello e Marco Palazzo.

CON LA PELLE COLOR DEL FANGO

Autore: Fabio Miotti
Regia:
Genere: orazione civile
Anno:
Lingua: italiano
Durata (min.): 60

E’ una narrazione/reading alla ricerca di umanità e di rispetto per un’etnia, quella Rom e Sinta, che nel corso degli anni più che essere sconosciuta è stata misconosciuta. 

Più di 500.000 zingari sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti.

 E’ una riflessione dedicata al genocidio del popolo rom e sinto  che nasce dal pregiudizio e dal razzismo imperanti nella Germania degli anni trenta ma che ha radici lontane e frutti avvelenati purtroppo ancora ben presenti.

Si vuole proporre un viaggio nella memoria alla scoperta di una pagina di storia che inspiegabilmente non trova spazio nei testi scolastici. Un genocidio dimenticato, così come dimenticati sono stati i risarcimenti dovuti ai rom e ai sinti perseguitati durante il nazismo. 

E’una storia dimenticata. Una storia non ancora scritta.

Raccontarla è un atto dovuto. 

La chiave di lettura, rifugge dalla retorica e dal facile effetto; tende soltanto, con partecipe e teso narrare, a ricucire, almeno con un ricordo teatrale, lo squilibrio e l’oblio di un genocidio.

Se è atroce quello che è accaduto, ancora più atroce sarebbe dimenticare: bisogna rammentare e far conoscere che nei lager accanto ai triangoli gialli di sei milioni di ebrei  c’erano quelli rosa degli omosessuali, quelli rossi degli oppositori politici e quelli neri o marrone  degli ‘arianissimi’ zingari che hanno pagato con più di mezzo milione di vittime il loro essere zingari. 

CON LA PELLE COLOR DEL FANGO dà vita a un racconto, disincantato, ma intenso, contro una delle più orribili  malattie dell’anima: il razzismo.

In questa sorta di orazione civile non vi sono scene né personaggi di finzione: vengono ricostruite davanti ad un leggio, con immagini e testimonianze registrate, le vivicissitudini dei Rom.

Si resta scossi, desolati, indignati. Ma, forse, con meno pregiudizi.

E i pregiudizi esistono, eccome se esistono.

Hanno radici storiche e sociologiche nella gran parte infondate.

Alcuni Rom e Sinti rubano, si, certo; ma esattamente come alcuni meridionali sono mafiosi e come alcuni veneti gettano pietre dal cavalcavia.

E’ giusto pretendere che anche loro, tanti di loro, rispettino le regole, ma è anche importante oggi restituire dignità e diritti a questo popolo che non è né migliore né peggiore di tutti gli altri popoli che colorano questo nostro mondo. 

Con: Fabio Miotti e Rosalia Pasquali

Spettacoli non più in cartellone:

MI È CADUTA UNA CAVALLA NEL LETTO

Autore: Augusto Bonardi
Regia: Bruno Cappelletti
Genere: Commedia
Anno:
Lingua: italiano
Durata (min.): 95 con 1 intervallo

È la classica situation comedy, una commedia in cui personaggi e scene sono create ad arte per suscitare l’ilarità dello spettatore.

Un magico chiromante, una simpatica e scaltra cameriera, una nervosa e focosa padrona di casa, un ingenuo e innamoratissimo Peppino,un padrone furbo e “innamorato” nonché un redivivo fidanzato; il tutto condito da una serie di simpatici equivoci….sono ingredienti perfetti per fare tante sane risate!

Ma al di là del divertimento, dai ritmi farseschi si giunge ad apprezzare ben presto quella che è una commedia di caratteri, dove spuntano buoni sentimenti , dove si rappresentano vizi e i difetti ma anche grandi virtù che permettono l’immancabile lieto fine.

Viene rappresentata così una varia umanità che ben può rappresentare noi stessi, sempre alla ricerca di una felicità e di un equilibrio in questo mondo, ed è per questo che sarà difficile non identificarsi  nei vari personaggi in scena e con le situazioni, talvolta veramente esilaranti, che si vengono a creare tra fraintendimenti, colpi di scena e grotteschi equivoci.

Con: 

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