Intervista

Sala parrocchiale “Paolo Bignami”

La posa della prima pietra avvenne l’11 settembre 1932, mentre la cerimonia di inaugurazione avvenne il 12 dicembre dello stesso anno alla presenza del Prefetto commendator Testa e delle maggiori autorità provinciali.

Il terreno venne messo a disposizione dal cav. Luigi Bignami, cessione che fu formalizzata per 5000 lire con atto di compravendita nel 1938.

La sala venne costruita dal Consorzio delle Cooperative di Produzione e Lavori del Friuli di Udine, cantiere di Latisana, presieduto da Pietro Montello, per una spesa di 28.000 lire. L’acquisto del terreno e la costruzione vennero pagate da don Giacomo Comelli che poi, tramite testamento, tutto lasciò alla parrocchia.

Fin dall’inizio, la sala servì alle manifestazioni teatrali della Filodrammatica, gestita dalle Suore Immacolatine che provvedevano anche all’Asilo Infantile, ai vari laboratori educativi nonché alle attività delle associazioni di Azione Cattolica e alla vita dell’Asilo stesso.

Dopo l’interruzione dovuta alla Seconda Guerra Mondiale, don Comelli riaprì la sala incoraggiando la partecipazione dei giovani e della comunità alle attività sottolineandone i fini ricreativi ed educativi e non di lucro in un discorso tenuto il 13 gennaio 1946.

Nel gennaio del 1946, oltre alla costruzione degli spazi da adibire alla cabina di regia sul fronte dell’edificio, il Parroco avviò le pratiche necessarie per usare la sala anche per proiezioni cinematografiche. A cominciare dall’autorizzazione del Comando Militare Americano alleato, fino all’acquisizione della macchina di proiezione, passando per la questione dei diritti S.I.A.E., il Parroco arrivò al collaudo, con parere favorevole, della Commissione Provinciale di vigilanza sui locali destinati a pubblici spettacoli di Udine il 18 aprile del 1947: il primo operatore cinematografico fu Guido Milan di Precenicco.

Dalla corrispondenza conservata sappiamo che le proiezioni erano iniziate già in febbraio di quell’anno con il film di guerra “Treno crociato” di Carlo Campogalliani, del 1943, con Rossano Brazzi, Maria Mercader e Paolo Stoppa. In realtà don Comelli avrebbe preferito cominciare con il film-documentario su Papa Pio XII dal titolo “Pastor angelicus” ma il fornitore ritenne la pellicola di scarso richiamo per il pubblico.

Nella primavera dello stesso anno don Comelli chiese ed ottenne anche l’autorizzazione per fare cinema all’aperto, nel cortile della sala.

Dopo aver superato i contrasti con il Podestà Tomassetti già all’apertura della sala per le pretese da lui avanzate sulla gestione, don Comelli dovette superarne altrettanti quando la guida del Comune andò al Sindaco Pietro Rodaro.

In particolare le difficoltà sorsero nel 1954 quando divenne obbligatorio avere l’agibilità industriale per poter esercitare l’attività cinematografica, caratteristica che la licenza del “Cine parrocchiale Bignami” non aveva: inizialmente, infatti, non era previsto dalla legge che i cinema parrocchiali ottenessero automaticamente questo requisito. Il cruccio del Parroco stava nel fatto che nello stesso tempo presso l’osteria di Fantinatto ci si stava muovendo, con l’appoggio del Sindaco, per avere la licenza e poter avviare un’attività cinematografica. Chiaramente in un paese piccolo come Precenicco poteva essere concessa solo un’autorizzazione di questo tipo.

In questo contesto don Giacomo Comelli moriva, quasi improvvisamente, il 14 ottobre 1955 e toccava all’Economo Spirituale don Vito Licari interessarsi della vicenda fino all’arrivo di don Turrivio Pertoldi il 26 luglio del 1956. Il nuovo Parroco prese subito di petto la questione e con l’aiuto della Provvidenza – per usare le sue parole –, la ottenne il 22 novembre del 1957, prima di ogni altro soggetto interessato.

Nello stesso anno viene acquistata una nuova macchina cinematografica (che si è conservata fino ad oggi).

Sono anni di grande attività, nella sala del cinema parrocchiale: continuano le proiezioni, e con maggior successo le rappresentazioni teatrali specialmente a cura della compagnia filodrammatica femminile che esordisce nel 1958 con “Culla fra le rose”, poi ci sono le conferenze, le varie feste, i saggi dei bambini dell’asilo e altre altre attività.

C’è, poi, l’attività dei vari gruppi giovanili che si sono succeduti dalla fine degli anni ’60 e per il decennio successivo: “Il Faro”, l’“Alfa – Inizio”, l’“Alba”, e quelli non identificati da un nome specifico.

Nel frattempo l’attività cinematografica comincia a segnare il passo. Don Turrivio chiude e riapre nuovamente la sala due volte nel ‘68 (dopo i danni dell’alluvione) e nel ‘72 per dare la possibilità ai citati gruppi di giovani di fare, per esempio, dei Cineforum. In ogni caso, stando alle carte d’archivio, l’attività cinematografica termina con la fine del 1978.

La sala continua, dunque, ad essere usata per riunioni, conferenze, saggi e recite, ecc. D’altra parte, nel dicembre del 1976, viene inaugurato il completato nuovo Oratorio parrocchiale che a sua volta serve ai vari bisogni aggregativi e culturali della comunità.

Negli anni a seguire segnaliamo che il 25 ottobre 1981 la Deputazione di Storia patria per il Friuli tiene qui il suo 46esimo Convegno annuale di studi.

Tra il 1981 e il 1983 la sala sostituisce la chiesa che viene sottoposta ad importanti lavori di ristrutturazione e restauro a seguito del crollo di parte del soffitto avvenuto nella notte del 1° ottobre 1981.

E siamo agli atti finali della “prima vita” della sala: nel 1986 i Vigili del Fuoco ne dichiarano, infatti, l’inagibilità e nel 1987 il Parroco interessa una prima volta la Curia Arcivescovile di Udine circa l’opportunità di vendere la sala al Comune che l’ha richiesta.

Nell’aprile del 2004, infine, la Parrocchia vende sia l’Oratorio sia l’ex Cinema “Paolo Bignami” al Comune.

Oggi la sala è ristrutturata e di nuovo attiva come Teatro Comunale di Precenicco.

Scheda Tecnica

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